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Nel decennio preunitario il principale obbiettivo del deputato Asproni fu l'indipendenza, e il suo pensiero, in sintonia con Mazzini, venne costantemente rivolto a una mobilitazione democratica. L'indole antipiemontese e la dura condanna per gli eccessi e gli abusi negli interventi repressivi in Sardegna tra il 1852 e il 1855 a Sassari, Tempio e Oschiri non gli fecero perdere di vista il vero strumento di affrancamento dall'antico regime, lo Statuto.
Il decennio successivo, fino al 1870, vide il deputato bittese in grande fermento per il completamento dell'Unità. Per certi versi egli subordinò la questione sarda a quella nazionale per la conquista di Roma capitale; non perse di vista le condizioni dell'isola, ma era convinto che senza una completa unificazione non sarebbe stato possibile un confronto sulle problematiche regionali, e dunque sarde.
In questa fase rimase determinato nel sostenere l'opportunità di un moto per arrivare a Roma, appoggiando le iniziative garibaldine del 1862 e del 1867. |