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Negli anni 1863-67 fu intensa la sua attività in seno al movimento operaio.
Nell'ottobre 1863 partecipò al X congresso delle società operaie a Parma, dove, approvato il suggerimento di Mazzini di costituire un'unica federazione nazionale delle associazioni, fu chiamato a far parte della nuova commissione permanente con sede a Genova e fu eletto nella commissione di studio sulla possibilità di attuare una banca operaia.
Nella serie di articoli che pubblicò allora su Il Dovere, dal titolo Il Congresso degli operai italiani, conferma l'appartenenza alla stessa linea politica di Mazzini: manifesta quindi la necessità di politicizzare le società operaie, in quanto la rivendicazione di miglioramenti economici implica un atto politico; la necessità dell'educazione e istruzione, intese soprattutto in senso morale. Vaghi sono però gli accenni alla necessità di un'istruzione tecnico professionale e manca ogni cenno alle lotte delle classi. |